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| Olocausto.
La parola di oggi è: olocausto.
Parola di origine greca, deriva da “ holòkauston “ ( cosa completamente bruciata ), composta da “ òlos “ ( tutto, intero ) e “ kaìo “ ( bruciare ). Il significato originale è quindi antico e legato ad antiche tradizioni. Nella religione greca e in quella ebraica, l’ olocausto, era una forma di sacrificio in cui la vittima veniva interamente bruciata. Purtroppo sappiamo tutti a cosa si riferisce oggi questa parola. Lo sterminio di milioni di persone, non può essere considerato un sacrificio. Si usa, spesso, però, associare certe parole ad alcuni eventi, per dare ad essi maggiore enfasi. Quindi, quando si pronuncia la parola olocausto, sembra quasi che si voglia indicare qualcosa che è al di sopra dell’ uomo, che prescinda dalla volontà e dalla razionalità umana. E invece no! Non è stato niente di tutto questo. Anzi, per chi come me crede razionalmente all’ esistenza dell’ anima, questo è stato un crimine commesso da persone che ancora oggi tormentano l’ umanità con i loro deliri di onnipotenza. Persone che, ( né allora, quando commettevano quei delitti, né ora che, grazie a una legge naturale, sono rinati senza espiare le proprie colpe) invece di scavare nella propria coscienza e tirar fuori il male che ancora si portano dentro, conducono una vita più frenetica e apparentemente spensierata rispetto alle persone comuni. Comunque, diffidate del buonismo e del perbenismo, e cercate di vivere con la lucidità di chi vuol dare un senso alla propria vita.
Baci e abbracci…ci vediamo in piazza.
Il sindaco
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